giovedì 22 novembre 2012

Codice Voynich


di Claudio Foti

Un manoscritto misterioso dal testo indecifrabile, dai disegni insoliti, dalla provenienza temporale e geografica incerta e vergato da un autore ignoto. Il Codice Voynich è un testo oscuro, scritto a mano in un linguaggio misterioso, con lettere a noi ignote e decorato con illustrazioni che raffigurano fiori, piante, animali sconosciuti, donne svestite immerse in strane vasche colme di liquido verde e inspiegabili schemi astrologici, risalente al XV secolo. Questo testo sembra giunto da un mondo diverso dal nostro e sul quale, da vari decenni, linguisti, crittografi e scienziati si scervellano, senza risultati, per cercare di decriptarne il contenuto. Il Codice Voynich è un saggio aggiornato, interessante, esaustivo e avvincente.
Aggiornato, in quanto  raccoglie tutte le tesi interpretative che nel corso degli anni, dal 1912 (data del ritrovamento a Frascati, Roma) a oggi, sono state proposte da studiosi e analisti di tutto il mondo, che hanno chiamato in causa Kircher, Leonardo da Vinci, Roger Bacon, Il mago inglese John Dee, Nostradamus e Silvestro II, il papa mago.
Interessante, in quanto costituisce uno stimolo per cercare di comprendere cosa significano i  116 “folii” e trovare la soluzione all’enigma.
Esaustivo, in quanto  descrive testo e disegni, segue passo dopo passo la storia e il percorso di questo manoscritto dalla sua prima comparsa documentata a Praga alla corte di Rodolfo II sino al suo arrivo alla Yale University ove oggi giace sotto l’anonimo nome di ms.408.
Avvincente, perché Claudio Foti ci trascina con stile serrato nelle pieghe del tempo seguendo  diverse ipotesi, su chi e perché lo abbia scritto, tutte straordinarie e talvolta al limite dell’incredibile ma perfettamente in sintonia con lo stile delle tavole e dei caratteri grafici.

Il testo fa un accurato esame della vicenda storica riguardante il manoscritto più misterioso del mondo. Dalla sua scoperta avvenuta agli inizi del 1900 sino ad oggi. Analizza a ritroso nella storia tutti i passaggi che il manoscritto indecifrabile ha avuto mettendo l’accento sulle vicissitudini storiche e sulle ipotesi della sua compilazione. Si prende in esame la storia dei manoscritti in generale  per poi scendere in profondità analizzando come è stato compilato il Voynich e vengono messe in luce le differenze. Si mostra come la sua prima apparizione sia avvenuta alla corte di Rodolfo II a Praga nel XVII secolo e indaga sul come e perché il manoscritto sia finito nelle mani del regnante definito “pazzo” perché appassionato di esoterismo.
Si accende la luce su chi potesse averglielo venduto e preché e sul “viaggio” che il manoscritto indecifrabile ha compiuto da quell’epoca sino a noi. Attraverso quali mani note è passato e quali sono state quelle ignote che lo hanno sfogliato compreso il suo passaggio travagliato durante l’unità d’Italia. Poi il saggio analizza in profondità Villa Mondragone, l’ex monastero alle porte di Roma ove il Codice è rimasto sino al 1912 e si chiede come mai i padri gesuiti, che lo hanno messo in vendita, lo abbiano fatto.

Parte del saggio è anche dedicata alle cinque sezioni del tomo misterioso analizzandole attentamente e in profondità per cercare di comprendere se questa classificazione successiva non renda ancor più complicata la decifrazione dei suoi disegni e del suo testo. Insomma quello che avete tra le mani è un libro che parla di un libro cercando di far luce sul mistero alchemico più insondabile dell’umanità.

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